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	SABATO 16 DICEMBRE ALLE ORE 17.00
	 
	CONTRO IL POTERE E LA STUPIDITÀ N.B. 
	La
	precedente sede stabilita, cioè il Teatro S.Afra, è stata purtroppo  Il Daimon Club in collaborazione con la Casa Editrice Albalibri di Milano e i suoi autori stanno organizzando una serie di letture pubbliche al fine di divulgare lo spirito terapeutico, creativo ed universale della letteratura. Questi incontri hanno una finalità sociale, letteraria, culturale e di aggregazione e saranno resi sempre più coinvolgenti anche grazie alla partecipazione di vari attori e di sempre nuovi autori. Tutti gli amanti della scrittura, della lettura, della recitazione, della musica e delle nuove tecnologie sono pertanto invitati. L'idea di questa serie di iniziative è nata dopo l'incontro di C.W. Brown con l'editore Çlirim Muça alla Rassegna della Piccola editoria di Chiari (Brescia) e ha preso definitivamente corpo con la pubblicazione del libro Aforismi contro il potere e la stupidità di Carl William Brown da parte dello stesso editore e si svilupperà nel corso del prossimo anno in vista delle varie presentazioni, letture pubbliche e fiere letterarie che si svolgeranno in giro per l'Italia. Gli incontri saranno anche spunto di discussione, di confronto e di dibattito sulle più importanti tematiche della nostra esistenza, nonché di degustazione di prodotti tipici e locali delle zone in cui si terranno gli eventi. Siete tutti invitati! In questa sezione e nelle nostre News sarete avvisati sui luoghi dei vari incontri. 
	 "Il mondo è tutto un palcoscenico, e uomini e donne, tutti, sono attori;
    hanno proprie uscite e proprie entrate; nella vita un uomo interpreta più parti, ché gli
    atti sono le sette età. Primo, il bambino sbava e piange in braccio alla nutrice, poi lo
    scolaro, piagnucoloso, con la sua cartella e il volto infreddolito dal mattino, che si
    trascina svogliato, come una lumaca, verso la scuola; e poi l'innamorato: sospira come una
    fornace la ballata triste composta per il sopracciglio dell'amata; poi il soldato, pieno
    di strampalate imprecazioni, baffuto come un gattopardo, geloso dell'onore, impulsivo e
    pronto al litigio, sempre alla ricerca, anche nella bocca del cannone, d'una reputazione
    da quattro soldi; e poi il giudice, pancia rotonda, piena di bei capponi, occhio severo, e
    rasatura a dovere, saggio acume, pedanteria aggiornata, recita la sua parte; la sesta età
    ti trasforma in un debole pantalone in ciabatte, le lenti al naso ed una borsa al fianco,
    calzoni d'un tempo ancora conservati, un mondo, un mondo troppo largo per le sue gambe
    rinsecchite, e la voce, da maschio, di nuovo ridotto al falsetto infantile: striduli
    fischi dal suono incrinato; l'ultima scena, infine, a conclusione di questa varia strana
    storia, è una seconda infanzia, puro oblio, senza denti, occhi, gusto, senza
    niente."  | 
  
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