FORUM DEL DAIMON CLUB

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Daimon Links guide, guida alla rete, links ai migliori siti di internet

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PUBBLICAZIONI  VARIE

Cari navigatori, come diceva un vecchio saggio cinese, anche una lunga marcia inizia sempre col primo passo, e poiché per molti personaggi della cultura o dell'editoria uno scrittore per essere tale deve per forza aver pubblicato su carta, il sottoscritto prende lo spunto da alcuni eventi per smentire almeno in parte questa aristocratica, misera ed ingenua credenza. Arrivati a questo punto voglio solo far presente che durante il corrente anno di disgrazia 1998 C.W. Brown ha pubblicato diverse cose, e ha diffuso il suo pensiero e le sue creazioni sul web attraverso decine di siti, riscontrando un certo favore di pubblico, tanto che i website legati al Daimon Club, l'associazione da lui fondata, hanno ottenuto in soli dodici mesi circa 70.000 visite, come si può facilmente verificare andando a sfogliare le pagine del Club. Pertanto questa, oltre ad essere un'ulteriore occasione per ringraziare tutti della gentile collaborazione, è anche una precisazione che si riferisce appunto al termine "pubblicare", vale a dire a quelle azioni che tendono a rendere di pubblico dominio e quindi a comunicare idee, pensieri, proposte, provocazioni, e quindi testi di ogni genere o altre opere dell'ingegno umano, al di là ovviamente dei mezzi utilizzati, che sono del resto mutevoli e relativi. Ma veniamo comunque alle novità che riguardano in questo caso una piccola ma significativa rappresentanza degli aforismi più strabilianti, feroci ed originali della vasta produzione del nostro sfortunato eroe che sono stati pubblicati nel bel libro Aforismi URLati curato da Anna Antolisei e uscito a dicembre 1998 presso l'editore Fogòla di Torino; tale evento segue di soli pochi mesi la pubblicazione di un centinaio dei suoi aforismi con altri cinque testi di saggistica e narrativa nei Cd Rom della rivista PcOpen di Settembre e Ottobre e la pubblicazione degli stessi scritti nel sito di editoria elettronica Arpanet. Questo è dunque solo un piccolo esempio di come per rendere pubblico qualcosa non si debba per forza stampare solo libri, ma al contrario si possa impiegare in un modo decisamente eclettico tutti i mezzi che l'epoca e la tecnica ci mettono a disposizione. Presto inoltre di pubblicazioni ve ne saranno altre sparse un po' ovunque nella grande rete, che si aggiungeranno quindi a quelle già presenti nei numerosissimi siti del Daimon Club , che per l'appunto proprio in questi giorni sta aprendo un sito mirror anche nello spazio di Telecom Italia Network. Altre iniziative al riguardo possono essere lette e meditate all'interno del sito dedicato ai Nuovi Autori della Daimon Library A questo punto, credendo di essere stato abbastanza chiaro,  non mi dilungo oltre,  e pertanto vi saluto e vi auguro come al solito una serena e divertente navigazione. Ciao e a presto!  Indice generale


IL RIFUGIO DEGLI ESORDIENTI

Cari amici, la nostra comune passione per i libri e la scrittura ci hanno fatto incontrare su qualche sito letterario e pertanto vi comunico quanto segue: all'indirizzo http//www.freeweb.org/letteratura/mjbHOMEPAGE/rifugio.htm, vi aspetta "IL RIFUGIO DEGLI ESORDIENTI". Nel Rifugio tutti gli scrittori italiani, esordienti o alle prime armi, possono trovare informazioni, strumenti e riferimenti che, spero, potranno essere di aiuto a chi è alla ricerca del suo primo editore, di un concorso letterario, di consigli ed altro. Il sito non ha scopo di lucro e tutti i suoi "servizi" sono completamente gratuiti. Non è legato ad alcuna associazione, ed i suoi visitatori possono utilizzare le sue pagine senza alcuna limitazione e senza nessun obbligo o quota associativa. Il curatore ed unico responsabile del Rifugio sono io, Maurizio J. BRUNO, scrittore dilettante io stesso, in attesa di pubblicazione del mio primo romanzo R.A.L.F., un thriller tecnologico sul quale potrete trovare informazioni all'interno della mia home page http//mjbhomepage.freeweb.org. Tra le altre preziose informazioni, il Rifugio contiene le seguenti pagine - "La Pagina degli Editori" - un elenco con indirizzi e recapiti di oltre 440 case editrici italiane. - "La Vetrina dei Concorsi"- una raccolta di schede con i dati relativi ai più brillanti scrittori e  poeti dilettanti italiani. - "I Siti per gli Scrittori"  una pagina di link ai siti dedicati al mondo del libro e degli inediti. - "Concorsi senza Limiti"- un elenco dei concorsi letterari italiani per romanzi.  "I Consigli Legali" alcuni suggerimenti per i novellini... Perché prevenire è meglio che curare. - "Iniziative Interattive"- stimolanti iniziative portate avanti dagli stessi visitatori del Rifugio.  Insomma il miglior equipaggiamento per chi vuole tentare la difficile strada della pubblicazione stampata delle proprie opere. Al contrario di altri siti, il Rifugio non è invece interessato a pubblicare in internet opere inedite. Se vi sembra dunque che tutto ciò che vi ho raccontato attiri sufficientemente la vostra attenzione, venite a trovarci, noi vi stiamo aspettando! http://rifugio.freeweb.org ing. Maurizio J. BRUNO  Indice generale


EUGENIO MONTALE an invitation

You are cordially invited to an evening in honor of the work of  NOBEL PRIZE WINNING POET EUGENIO MONTALE   National Arts Club 15 Gramercy Park South (near 20th Street & Park Avenue) New York, New York  USA THURSDAY JANUARY 21, 1999 630pm followed by reception & prizes Claude Debussy's La Cathedrale engloutie  (recorded by Robert Casadesus) Remarks by Consul General of Italy Hon. Giorgio Radicati & a reading from a new translation by Jonathan Galassi of Eugenio Montale's Collected Poems 1916- 1956 (FSG,1998).  Jonathan Galassi, a noted poet and translator, is Editor-in-chief at Farrar Straus & Giroux & a distinguished panel moderated by Gioacchino Lanza Tomasi, Director, Istituto Italiano di Cultura Eugenio Montale, widely acknowledged as the greatest Italian poet since Leopardi, was born in Genoa on Columbus Day, 1896. He lived in Florence before moving to Milan to join the staff of Il Corriere della Sera. Montale's work was read by many as symbolic of resistance to Fascism. Montale was awarded the Nobel Prize in Literature in 1975.
He died in Milan in 1981. Free event.   Business attire required.  For more information or to rsvp (212) 604-4823  
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ALCUNE DESCRIZIONI LETTERARIE

LA STAZIONE CENTRALE

Un rumore di ferraglia, lo stridere dei freni sui binari malfermi... un treno che si arresta senza nemmeno deragliare... poi un breve silenzio, il suono lungo delle porte a pressione che si aprono e il caos che deflagra. E' arrivato il diretto da Lodi delle 7.03, e la lunga giornata della Stazione Centrale è incominciata. Subito la voce metallica dell'altoparlante commemora l'evento: "Il diretto da Lodi delle ore 7.03 è fermo al binario 12." Alcuni passeggeri sorridono compiaciuti: in fondo si parla di loro. Per un homeless sdraiato su una gelida panchina di marmo, invece, quell'annuncio significa la fine della calma notturna. Il caos si irradia come un fungo atomico: treni arrivano, altri partono, l'altoparlante non dà tregua, valigie cozzano l'una contro l'altra innescando scintille, frettolose scuse e sommessi ringhi... Il turista in arrivo nella capitale del nord se la trova di fronte - immensa, caotica, sporca, piena di gente e vuota di umanità - e sa già cosa aspettarsi dalla città: la Stazione Centrale è l'atrio di Milano. Annunciati da un impeccabile altoparlante poliglotta, ecco quindi entrare, uno dopo l'altro, gli inquilini della capitale morale d'Italia:
1) I giapponesi. Ormai rappresentano la razza statisticamente preponderante a Milano. Con ogni probabilità, fanno del capoluogo lombardo l'ultima tappa di un safari africano, visto che si presentano con bermuda, cappello di paglia e macchina fotografica a tracolla. I giapponesi si muovono solo in branco (non meno di venti individui). Tra di loro, uno solo è in grado di comunicare con l'esterno. In genere, costui si vanta con gli altri di conoscere bene l'italiano, e solo per questo gli è stato concesso di unirsi alla comitiva. Quando si tratta di chiedere dove sia piazza del Duomo, si fa avanti mostrando sicurezza e domanda: "Uer è chi mi-san squer do domo?". Di norma si rivolge ad un emigrante pugliese, che parla solo il dialetto di Modica. La risposta tipica è "Se la femmena ? da puoche, mittegghie a ma' la lana e lu fuoche", al che il giapponese annuisce soddisfatto e guida festante il gruppo verso un binario tronco.
2) Gli impiegati. Vestono, in ogni stagione, con un soprabito lungo, un completo grigino o giallo e una camicia bianca. Per ragioni ancora da accertare, possiedono un solo paio di calzini decorosi, che riservano per le feste, per cui nei giorni feriali ne indossano un paio di colore viola. Per lo più, sono dotati di occhiali e leggermente stempiati, mentre è acclarata la presenza di forfora sul soprabito. Gli impiegati viaggiano in gruppetti di 3-4 persone al massimo, tra cui generalmente un esemplare di sesso femminile, che a prescindere dall'età e dall'aspetto fisico eccita l'istinto predatorio dell'impiegato maschio.
3) I top manager. Si distinguono dai precedenti per pochi ma decisivi particolari: i calzini in tinta con la cravatta (di seta), il telefono cellulare che inizia a squillare sin dalle sette e il computer portatile aperto sulle ginocchia, su cui impazzano furiose partite a tetris. Il top manager ? per indole abbastanza solitario e comunica solo col cellulare o via Internet, per lo più esprimendosi con un peculiare miscuglio di monosillabi poliglotti ("Hallo? Boston? Monsieur Jamet? Wie gehts? Il 4%? Jamais! Never! Cazzo! Hiho de puta! Enschuldigung. Bye."). Una volta sceso dal treno, il top manager litiga furiosamente con un addetto FS per motivi pretestuosi, insulta i nostri governanti ed esce dalla stazione inneggiando alla monarchia.
4) Gli studenti. Alcuni treni, per lo più intorno alle 8.00, sono quasi completamente devoti al trasporto di studenti. Fondamentale è la distinzione tra studenti liceali - che vestono con jeans, maglioncino, Nike, zainetto Invicta e parlano di "quella stronza di inglese" e studenti universitari - i quali indossano pantaloni casual, girocollo leggero, Tod's, portano una valigia di velluto e parlano di "quello stronzo di filologia romanza". Alcuni studenti viaggiano da soli, seminascosti in un angolo del vagone, e sono in grado di imparare a memoria due canti dell'Inferno nel tratto Monza- Milano; altri si chiudono in gruppo in uno scompartimento, dove indulgono ad arcane pratiche magiche per attaccare il malocchio alla prof di matematica; altri ancora, infine, scoprono nuove dimensioni della spiritualità, impegnandosi a presenziare alle messe di tutto l'anno in cambio di un sette in latino.
5) I bambini in gita. Terrore di ogni viaggiatore, mina vagante delle FS sono i bambini in gita. Ogni tanto, senza alcuna logica apparente, un maestro elementare decide di portare i suoi alunni in gita, sceglie del tutto casualmente un treno e condanna i suoi passeggeri alla mezz'ora più lunga della loro vita. Nel corso di un viaggio medio, un bambino non sedato è in grado di: correre per 87 volte l'intero corridoio del treno, avanti e indietro (distanza pari a un quarto dell'equatore terrestre), abbassare i finestrini di ogni singola carrozza, martoriare i calli di tutte le signore anziane presenti, strappare e danneggiare irreparabilmente il parrucchino di un distinto banchiere, allagare un paio di bagni e condannare il capotreno all'immediato ricovero presso una clinica neuropsichiatrica. Per fortuna, una volta scesi dal treno, i bambini si quietano, vinti dalla meraviglia di fronte alla grande metropoli.
6) I piccioni. Si ignora con che treno viaggino, ma di certo la Stazione Centrale ne è piena. I piccioni della Centrale hanno caratteristiche tanto peculiari che i più recenti manuali di ornitologia li classificano come specie a se. La particolare alimentazione a cui sono costretti (si nutrono esclusivamente delle focacce rafferme del Duty Free), ha infatti indotto una mutazione genetica che ha annullato ogni naturale istinto di solidarietà (arrivano a sgozzarsi per una briciola di focaccia con le cipolle), li ha imbruttiti, resi grassi, poco reattivi e fondamentalmente idioti. In altri termini, si sono adeguati alla fauna circostante. Interessante è l'interazione tra piccioni e giapponesi. Di solito la cosa si svolge così: il giapponese - che per oscure ragioni vuole farsi fotografare con un piccione in mano - si avvicina con delle invitanti briciole marce sul palmo della manina. Il piccione spicca un goffissimo accenno di volo, manca il bersaglio e cade a terra. Il giapponese scoppia a ridere, facendo cadere a terra tutte le briciole. Il piccione si avvicina alle briciole e fa per cibarsene. Il giapponese si infuria, tenta si scacciare il piccione con un calcio, scivola sull'infido pavimento di marmo e casca in terra. Il piccione si spaventa e scappa. Il giapponese si rialza, cerca un altro piccione e la scena riprende da capo. Indice generale

 

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